Gli Avvocati
«Ma forse in questa sacra rappresentazione c'è qualcosa di ancor più profondo, dal quale essa deriva una irresistibile, per quanto lugubre, attrattattiva: che, cioè, in questo cerimoniale giudiziario è simboleggiato un processo invisibile in cui tutti ci sentiamo coinvolti; chiusi in questa gabbia che è la vita, sotto una imputazione che non ci è stata notificata, ma che forse è inutile tentar di conoscere, perchè tanto sappiamo che, comunque l'istruttoria si svolga, la sentenza finale è già scritta, e solo è differita la pubblicazione. Il processo dell'esistenza, con le sue spire di incubo, come lo ha sentito il Kafka.
Questo è forse, in fondo, il misterioso istinto che porta gli artisti a guardare gli avvocati ed i giudici: come se vedessero simboleggiato in loro l'incontro, che sta al centro di ogni coscienza, tra l'accusa implacabile e la disperata difesa, la spasimante invocazione di una giustizia che si ostina a rimanere in terno sigillata nel suo silenzio, e questa attesa angosciosa di un verdetto che è poi sempre per tutti, inesorabilmente, di condanna a morte».
Piero Calamendrei - Gli Avvocati - Edizioni Henry Beyle - Milano 2015