Imparzialità
Amo il giudice, perchè mi sento fatto della sua stessa carne: lo rispetto perchè sento che egli vale, almeno potenzialmente, il doppio di me avvocato.
Se la embriologia potesse allargar le sue indagini al campo psicologico, scoprirebbe che l'anima del giudice è composta da due avvocati in embrione, pigiati l'un contro l'altro a faccia a faccia, come i due gemelli biblici, atteggiati a combattersi già nell'alvo materno. La imparzialità, virtù somma del giudice, è la risultante psicologica di due parzialità che si combattono. Non si adrombrino i difensori se il giudice, anche il più coscienzioso, non mostra di ascoltare con molta attenzione le loro arringhe in udienza: ciò avviene perchè egli, prima di pronunciar la sua sentenza, dovrà lungamente ascoltare la serrata disputa dei due contraddittori che si agitano nel chiuso della sua coscienza.
Piero Calamandrei - Elogio dei giudici scritto da un avvocato - Adriano Sallani Editore - Milano 2008